presentazione

26/3/12

Pulcinella...che personaggio!

Quando lo conobbí, Pulcinella era tonto. Era peró respallato da un nome autorevole nel suo mondo; il mondo delle maschere. Insomma, godeva di una fama comica, basata su una serie di gags o lazzi comici piuttosto classici: dal furto alla bastonata passando per la fuga. Era piuttosto didascalico e non perdeva occasione di mostrarsi primitivo o emancipato.
Da subito m'incuriosì una caratteristica omnipresente: l'indolenza. Questo punto decisi che poteva tranquillamente essere la sua caratteristica principale. D'altronde una maschera è espressione di una faccia soltanto e si diverte a giocarci con altre espressioni.
In quell'epoca era anche polemico. Un polemico emancipato, ma pur sempre semplice e poco convinto. Parlava poco ma quando lo faceva vomitava reclamazioni a velocità esagerata e il corpo mulinava situazioni. Era antipatico ma faceva ridere. Era esagerato.
Poi sparí dalla circolazione e riapparve dopo un anno circa. Era più a suo agio, nonostante tutto osservava i suoi iterlocutori come a volerli derubare.
Poi si chiuse in se stesso e lo vidi poche volte. Qualcuno mi raccontò di lui. Cose vaghe. Io dicevo quello che sapevo di lui e cosí le scambiavo con le gesta di Pulcinella. Atti di poco eroismo ma parecchio avventurosi.
Lo incontrai a casa mia e ci confrontammo. Era sciolto e creativo, narrava e riviveva le proprie disgrazie aggiungendo o dimenticandosi particolari. Questo è tipico farlo. Oltre ad esssere indolente è un bugiardo cronico, capace di credere alle proprie parole. Decidemmo di vederci ogni giorno per tirarne fuori una rappresentazione.
Pulcinella è scatologico, spesso. Ad ogni modo lo dissimula piuttosto bene. A volte era poco propenso al lavoro, una indolenza atavica. Altre volte si lasciava guidare da certe immagini che gli venivano in testa. Con un po`di nervosismo si presentò al pubblico per qualche ora, in serate diverse. Fu ricevuto bene nonostante i posti dove appariva erano piccoli e poco conosciuti.
Per un periodo sparí io. Per lavoro. Fu un periodo buio e mostruoso, stancante e divertente allo stesso tempo. Pulcinella non lo andai a trovare, fu colpa mia. Ad ogni modo so che ogni tanto lui mi spiava. Intravedi dei cambiamenti sul suo volto. Di fatto un giorno mi apparve di vederlo passare dentro un negozio di maschere. Lo seguí ma no l'ho vidi uscire. Finito questo periodo me lo ritrovai in casa. Avevo appena traslocato e lui sembrava essere al corrente di tutto. S'installò a casa mia, vivendo in uno spazio parallelo non del tutto identico al mio. I nostri stili di vita non si assomigliano ma a volte coincidiamo. Abbiamo fatto comunella da poco proprio in occasione della vecchia rappresentazione.
La sera a volte ci ritroviamo a scrivere. A dire il vero io scrivo e lui mi fa compagnia gironzolando come un'anima in pena, fin troppo indaffarato a starsere tranquillo. Pulcinella non è tranquillo, per la storia della moglie che non lo lascia in pace. Poi si sfoga. Lo capisco e penso che mantenga quelle caratteristiche polemiche che a volte mi fanno riflettere sulla società. Per esempio afferma che nel mondo ci sono troppi prepotenti ma non sa dire nemmeno un nome diverso dal suo minuscolo cerchio di persone. A volte svaligia il frigorifero. Altre sale e scende le scale per niente. Da poco ho pure scoperto una sua ampia vocalità. L'intuizione che ce l'avesse era presente fin dall'inizio. Ora canta, a modo suo e a volte spacca i timpani. Che rompi palle!
Ma è un gran personaggio!