presentazione

27/9/12

ALPHA il libro illustrato!

RECENSIONE ALPHA
Oggi Signore e Signori si fa pettegolezzo sulla cultura. E può divertire.

Voglio promozionare un libro scritto da me e illustrato dalla bravissima Mariateresa Stella
 (http://ilgattoelastella.blogspot.com.es/ ).

Ma lo voglio fare da un punto di vista storico.
Credo che certi lettori siano curiosi. Lettori amici, che non ci conoscono del tutto.

Ho appena scoperto l'emozione del "non è più tuo". Avevamo tenuto questo libro chiuso in un cassetto, diciamolo.

ALPHA è edito in forma digitale (E-book) e lo potete Vtrovare a questo indirizzo a un prezzo lancio:
http://www.lulu.com/shop/daniele-ridolfi-and-mariateresa-stella/alpha/ebook/product-20408053.html

La storia è interessantissima e credo che un post non basti per ricreare la magia che c'è intorno questa produzione.

Tutto ebbe inizio con Pulcinella come al solito, un articolo di un blog dove pubblicizzavo il mio spettacolo. Vari I-like dall'onnipresente facebook mi fece fare nuovi amici. Tra questi c'era Mariateresa. Incuriosito dalle immagini andai a cercare nel suo blog, e trovai uno stile. Era, ed è a mio avviso, il mio stile. Ovvero: se io sapessi davvero disegnare, pitturare, e quant'altro relativo all'arte visuale vorrei poterlo fare come lei. Con quello stile. Todo encajaba, come si dice quí.

GUARDA ANTEPRIMA "ALPHA"
Le scrissi, rispose. Avevo una idea, ma io di idee ne ho sempre parecchie. Quell'idea era già scritta, una bozza, e questo mi diede coraggio per vederci.

Non tutte le mie idee sono scritte. Si da il caso che quella idea era arrivata una notte, mentre chattavo con varie persone allo stesso tempo.  Era un periodo di solitudine e chattare allo stesso tempo era la moda del momento, o forse la moda di disgraziati del web che siamo, eravamo, saremo...chissà.
L'idea si concretizzò con uno scambio di battute malinconiche con Valentina, una amica che ha ispirato già un'altro bellissimo lavoro in passato.
C'è da aggiungere che ero agli inizi di una storia amorosa. C'è da aggiungere che erano mesi che scrivevo cose noiose. Era tempo che ero stufo di scrivere che non potevo mangiare niente di saporito.
Non lo sapevo ma con Melly avevamo più cose incomune di quanto non sapessimo e non sapremmo mai.

Cosí una giornata primaverile e poiovosa del 2011 ci vedemmo in un bar orribile del centro. Quei bar tipici spagnoli gestiti da cinesi. Ossimori concreti. Fritto di sempre.
Tutto era troppo strano, in primo luogo perché a Barcellona non piove mai. Piove pochissimo. (Mi dispiace per Fabio che venne a trovarmi in quel periodo). Giuro che piove davvero poco. Poi quei bar erano poco preferiti da entrambi: ma faceva folklore...forse facevamo finta di essere turisti.

Ad ogni modo, ci sedemmo davanti a 2 infusioni e ci raccontammo. Lei già disegnava. Quando dico lei già disegnava mi riferisco al fatto che non appena ci fossimo seduti tirò fuori qualcosa e cominciò a disegnare.
Un libricino, una moleskine, non ricordo. Ma aveva un tratto perfetto. Cosí mi sembrò. Allora io tiro fuori i miei appunti. Era come se sul quaderno fosse esplosa una bomba e avesse fatto effetto solo sull'inchiostro. Mi sentivo disorganizzato. Peggio: confuso. Avevo le idee sottosopra. Però erano buone e cosí le raccontai.

La cosa bella di Melly (Mariateresa) fu che non sembrava affatto preoccupata che io non sapessi bene la mia storia. Di fatto ne godeva. Preferiva il fatto che io non l'avessi né finita, né unita in più parti.

Mi tranquillizzai. Lei disegnava e quindi io vedevo in concreto quello era nella mia testa. Oddio, non completamente, però ripeto, uno ha le idee confuse e quando vede certe cose è come se quelle idee gli appartenessero già. Era fare chiarezza, mettere a fuoco.
Per esempio avevo in mente il missile di "tin tin" che in quel periodo impazzava per le strade, nelle librerie, nei cinema, nei negozi di giocattoli e non ne parliamo in internet. Volevo quel missile, ma non proprio quello: uno mio. Volevo un missile finto, ma non di plastica e legno. Ne volevo uno blu. Non lo sapevo quello che volevo finché non l'ho visto, più volte.

Credo che tutti noi funzioniamo un po' cosí. Il consumismo se ne approfitta un sacco di questa cosa.  Ho studiato pubblicità e spesso veniva fuori il dibattito: creare nuovi bisogni o soddisfare quelli esistenti?
Sono passati anni e credo di avere una nuova frase da aggiungere al dibattito:  la gente crede di non sapere ciò che vuole finché non lo vede, più volte.  Sono convinto che tutti saprebbero ciò che più desiderano se dedicassimo del tempo ad ascoltarci (a non agire d'impulso, a non pensare ossessivamente al prezzo ma all'uso, meditarlo un po') a visualizzare, immaginare, fantasticare. Sono sicuro faremmo buoni acquisti e si venderebbe meno merda nel mercato.
Un po' come il mio missile. Un po' la pubblicità serve, è vero, un po' però le cose le voglio a modo mio, sicuramente, e un po' a modo di qualcun'altro, la creatività di Melly per esempio. Non conformarsi è un lavoro lento, che punta al dettaglio, all'artigianato, non al grande magazzino. Occorre accettarsi e accettare (ed dal mio pulpito non usciranno parole maestre), per esempio che il missile di "tin tin" è davvero figo, pubblicità o no e che quello disegnato da Melly è sicuramente perfetto in ogni dettaglio (adoro le trasparenze, i compartimenti e la stiva).

Insomma sucesse che io vidi dopo alcune settimane i bozzetti. Meravigliosi. Sí, davo delle correzioni, ma erano ispirazioni verso una armoia generale. E dai disegni mi sono ispirato per terminare le parti mancanti della storia. E soprattutto per toglierne alcune. Le immagini parlano da sole.
Ripetere due volte i concetti non solo è noioso e descrittivo, ma è spreco di carta. Cosí ancora pensiamo: in concetti pratici.

Difatti dopo altre due sessioni lo finimmo. Trovammo il titolo. Sono una frana con  nomi e titoli. Sono troppo fantasioso e barocco con i nomi e certe cose invece vorrei che fossero leggere: acqua e sapone, il trucco c'è ma non si vede.

Alpha era un buon nome, nonostante ciò, era qualcosa nato alla fine, qualcosa che ancora non ci apparteneva.
Chissà se ci apparterrà mai.

Stampammo 20 copie in copisteria, con rilegatura. Perfette, belllissime, costosissime, convinti che ci sarebbe stata ressa tra le editoriali italiane. Invio eccetera eccetera e poi l'attesa.

Nell'attesa massacrante abbiamo prodotto una cosa fenomenale. Un libro illustrato. Sarà la prossima uscita. Per il momento non possiamo dire nulla.

ALPHA lo vogliamo stampare, per bene. Con una editoriale che ci permetta un minimo controllo sulla qualità della stampa e dei colori. Cosí, da apripista questo libro arriva sotto i vostri occhi. Pionieri di un libro e di una mentalità nuova: solidali, forti e uniti.

Per il momento godetevelo sul vostro computer o tablet.

Siate liberi!

Daniele
















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