Ho un sogno. Piú che un sogno è una visione. Sono anni che questa immagine ronza nella testa.
C'è un grande edificio di mattoni rossi, una grande portone e un cortile interno.intorno ci sono sale per le prove, grandi uffici e le persone dentro parlano tutte le lingue del mondo.
Una babele teatrale.
Ecco il mio sogno.
Una compagnia di teatro internazionale.
Per lungo tempo mi sono chiesto se debba trovarla o formarla. Per lungo tempi, ancora adesso, mi chiedo se la soluzione è creare dall'inizio o entrare a far parte di una una.
Cosa importa, mi dico ora. Quello che importa è che esista.
HO DECISO DI RIUNIRE PERSONE E CREARE UN LINGUAGGIO UNIVERSALE.
VISUALE, SONORO, SENSORIALE...un gruppo creativo che rappresenti il progresso. Un gruppo che mostri quali sono le nuove frontiere e le dogane culturali. Che abbatta o scivoli o filtri attraverso ogni barriera con coraggio. La libertà delle azioni, dei gesti e dei testi. La possibilità dello spazio teatrale e non convenzionale.
Raccontare e lasciar immaginare. Denunciare ed ascoltare.
Un gruppo dinamico e che in fin dei comti fatto da persone che condividono un pezzo di strada insieme.
È innevato il monte, pieno di bianco:salire e lasciare il segno. Colorarlo senza sporcarlo. Essere presenti, arrivare alla cima con la unica pretesa di conquistare l'amore per noi stessi, il nostro lavoro e il nostro pubblico.
Scendere e dire GRAZIE!
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